È l’algoritmo, bellezza!
Disintermediazione giornalistica, social media, egocrazia
La mossa di Google, che nel settembre 2019 modifica l’algoritmo delle news per premiare la fonte emittente, dimostra che gli algoritmi non nascono sotto un cavolo e non sono così neutrali. Che qualcuno li programma in base a esigenze di una committenza. E li può modificare. Tutto questo apre un ampio capitolo di riflessioni in merito agli effetti degli algoritmi nella nuova agenda setting delle notizie. Mentre Facebook conquista la leadership della dieta mediatica, negli ultimi sei anni in Italia le vendite dei giornali si sono dimezzate. Intanto nelle Camere dell’Eco 2.0 imperano “odiatori” e tifosi, fake news e post-verità, che rischiano di stravolgere i presupposti stessi dei principi democratici. Sono i temi di fondo intorno a cui ruota questo libro. In un momento storico in cui la disintermediazione giornalistica appare funzionale a strategie di potere che puntano a ottenere il consenso elettorale, non tanto in virtù delle scelte politiche, ma attraverso la mera propaganda, diffusa a piene mani da leader narcisi nella terra promessa dei social.
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