La vita seconda dei paesi
In questi lievi racconti, Stefano Lucarelli si muove tra autobiografia e biografia, fra restanza e tornanza. Nell’insieme, le sue parole sono un ri-vivere, piuttosto che un ricordare, un misto di realismo e visione. “Una vita seconda per questi paesi”, è come dire che bisogna riabitare i paesi, non come ripresa di quello che fu, ma come opportunità di un tempo nuovo: il luogo dove “rimestare la vita”. In attesa di che tornino i passi, che qualcuno venga a vivere qui, a “riprendersi il tempo”, come dicono i protagonisti dell’ultimo racconto I nuovi vicini, neo-abitanti che dalla periferia di una grande città si sono trasferiti al paese in un giorno di vento. La stessa traiettoria seguita dall’autore di questo libro scapigliato. (Dalla Prefazione del Prof. Rossano Pazzagli)
Ancora una volta Lucarelli ci sorprende per la sua armonia narrativa: una scrittura dove il timbro lirico riesce a coniugarsi felicemente con quello ironico in passaggi brevi e precisi.
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