Visibili tracce
Civiltà della terra in Toscana nei 150 anni
Fotografie di Giovanni Santi
Visibili tracce, un dialogo tra immagini e parole, non un’indagine sociale o l’analisi quasi didascalica di una particolare realtà, ma presenze, tracce vitali, volti, paesaggi umani.
Tra antropologia e fotografia si delineano profili di una campagna e dei suoi antichi abitanti, contadini, uomini della Resistenza, che ancora oggi non lasciano la loro terra, le loro abitudini e della terra hanno fatto e fanno la loro vita.
Figli di una Toscana che sulla terra ed il suo lavoro fonda la propria storia, di una realtà che fino a tempi molto recenti basava la sua economia sulla mezzadria, di cui ancora oggi si respirano gli odori e se ne gustano i sapori che furono.
A 150 anni dall’unione d’Italia, evento che porta rinnovati impulsi alla Storia e alle sue memorie, scrivere una storia sulla Toscana , significa riscoprire quei tratti che ne disegnarono le sorti, i paesaggi, le rotonde colline e i la sua gente.
Un paesaggio che non è soltanto da cartolina, l’incantevole scenografia di spot pubblicitari, o lo sfondo suggestivo della scena di un film, ritrarlo in bianco e nero, così come lo osserviamo in“ visibili tracce” significa poterne percepire il lavoro, il senso della profondità, i solchi di storiche vangature, i tratti più antichi che ancora oggi rimangono a testimonianza di un tempo che non ha trasformato questa terra nel suo valore più grande, più autentico.
Un popolo che fu anche di carbonai, contadini, minatori, barrocciai della Montagna, che dall’Amiata fecero udire la propria voce sotto la guida di Davide Lazzaretti, costituiti come movimento religioso a carattere di solidarietà sociale.
Una storia che passa anche dalle lotte contadine che a partire dal 1902, con lo sciopero dei mezzadri a Chianciano, hanno contrassegnato il novecento toscano. Poi la storia passò dalle grandi case coloniche, nella forma della Resistenza armata al fascismo e al nazismo che chiese spesso aiuto ai contadini. Gli intellettuali impararono da loro a vivere in montagna e molti contadini morirono per aiutare i ribelli. La Storia della Toscana passa anche da questi uomini, quegli stessi occhi, quelle stesse rughe, quelle espressioni sono rimaste come tracce indelebili nei volti dei contadini di oggi, di coloro che alla terra sono rimasti indissolubilmente legati, radicati come alberi nella memoria.
Parole chiave
Questo libro lo trovi anche in: Fotografia, Siena
« Sorano · Una comunità di confine nell’impresa dei Mille | Montepulciano perla del cinquecento »