Città visibile
Un sabato di canicola e perpendicolo alla ricerca di qualcosa nella città
Grosseto, Fotografie di Uliano Lucas, Testi di Giuseppe Corlito
Uliano Lucas, noto fotografo milanese, come il Marco Polo delle Città Invisibili di Calvino, rende Visibile, da straniero, una Grosseto non facilmente riconoscibile. Grosseto non è Siena o Firenze, città da cartolina, dai particolari imprescindibili e carichi di storia. La città qui appare come un’alternarsi d’ombre di alberi estivi, allungate sulle sue vecchie mura; è un qualsiasi cortile di una qualsiasi casa popolare, popolato di giochi per bambini, è il palazzo del Consorzio Agrario in posa da Monumento Imperiale; è lo sguardo circospetto di un suo cittadino, seduto ai piedi del Canapone.
Atmosfere tipiche di un sabato di canicola, due vecchiette immobili sedute in una panchina del parco, geometrie ritratte da diverse angolazioni e prospettive che riescono tuttavia a tracciare l’estetica di una dimensione urbana, da cui emerge , “visibile”, l’identità di una giovane Grosseto.
Oltre al linguaggio del visibile, la parola di Giuseppe Corlito ci accompagna, introducendo le immagini, attraverso il melànge di Grosseto, come lui stesso lo chiama, con sguardo stavolta non da forestiero, ma da cittadino sensibile e capace di mediare le proprie suggestioni, ma di donarne altre.
Una commistione di stili e di linguaggi che naturalmente si intersecano, offrendoci una città così come è, nella sua trasparente natura.
Approfondimenti
Articolo di Vanna Francesca Bertoncelli su Maremma Magazine
Parole chiave
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