Amalasunta
L’altra metà della storia
Dal 493 al 535 l’Italia, invasa dagli Ostrogoti, fu governata dal grande Teodorico e da sua figlia Amalasunta, che alla morte del padre nel 526 governò per otto anni come tutrice del figlio Atalarico, legittimo erede al trono.
La regina madre continuò la politica di unificazione dei due popoli; con estrema determinazione pose un freno alla prepotenza dei Goti sugli italiani; tenne con Bisanzio buoni rapporti; ebbe in grande considerazione il senato di Roma, nel quale fece entrare elementi ostrogoti; fu saggia e benevola durante il suo governo fino a proclamare una indulgentia a tutti i prigionieri; volle dare al figlio un’educazione che gli consentisse di promuovere i valori e la cultura dei Romani, ma i nobili Goti lo impedirono. Atalarico a diciotto anni morì. Amalasunta per continuare a governare associò al governo suo cugino Teodato, che offrì ai nobili Ostrogoti che osteggiavano la donna occasione per ucciderla. Giustiniano imperatore di Bisanzio per questa morte trovò il pretesto per fare guerra agli Ostrogoti e riprendersi l’Italia.
A partire dall’invasione Longobarda nel 568 il nostro paese perse la sua unità sotto ogni aspetto, una unità che ancora oggi fatica a recuperare.
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