Racconti delle notti

Il lettore troverà in questo libro dieci racconti senza tempo. Su un fondale da fiaba nel senso descrittivo del termine, ossia vago e stilizzato anche quando si tratta di luoghi reali, si svolgono vicende perlopiù mentali, che segnano il trionfo della vita immaginata e sognata su quella reale: della vita “di dentro” su quella “di fuori”. Il fantastico nero è la cifra di questa scrittura, sul modello dei narratori amati e non di rado tradotti dall’autrice: Gautier, Villiers, Poe, Nerval; da cui proviene forse anche l’acuminata ironia per così dire esistenziale di Idolina Landolfi che si tinge di un tono squisitamente femminile, sebbene le voci narranti siano tutte di uomini. L’insinuante potenza di questi racconti deriva in parte proprio da questo sdoppiamento, dallo scriversi al contempo come oggetto (femminile) e soggetto (maschile) di un amore che non trova la strada in questo mondo, e finisce ogni volta per contorcersi o imboccare la via della violenza. E così in queste esili trame, in questi spazi rarefatti, in questa lingua cesellata su una letterarietà estrema si deposita il rovescio di una vita palpitante e di una scienza straordinaria delle relazioni colte nei punti culminanti di attrito: amore e morte, nascita e malattia, e poi la vita biologica degli animali, soprattutto gatti, che popolano queste storie cupe come simboli di qualcos’altro, di un’esistenza posta sotto “un’altra stella” come per molti versi è stata quella dell’autrice.
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Questo libro lo trovi anche in: Donne
