La Val d’Orcia di Iris
Storia, vita e cultura dei mezzadri
Iris Origo dedica, nella sua autobiografia Immagini ed ombre, un lungo capitolo alla fattoria della Foce e agli interventi operati per migliorare tecniche colturali e condizioni di vita delle famiglie mezzadrili e poi, in Guerra in Val d’Orcia, ci racconta come gli abitanti della vallata vissero il drammatico passaggio del fronte, le loro vicissitudini e quelle dei bambini di città lontane rifugiatisi là per scampare ai bombardamenti.
Ma, a parte questi cenni sulle condizioni materiali di vita che testimoniano della grande sensibilità umana e sociale della scrittrice, le informazioni su chi erano i mezzadri, su come vivevano, su quali erano le strutture della famiglia, quali i tratti della loro cultura, non si trovano nei libri di Iris perché, forse, si trattava di argomenti lontani dai suoi interessi culturali.
Con questa raccolta di saggi, affidati a un gruppo di demologi e antropologi, quasi tutti legati all’università di Siena, si è cercato di dare una conoscenza più approfondita del quadro sociale e culturale dentro il quale si svolsero l’opera e buona parte della vita di Iris e di suo marito Antonio Origo.
I saggi, dopo una breve introduzione di carattere storico, affrontano alcuni aspetti della cultura materiale dei mezzadri(struttura delle famiglia, alimentazione, abbigliamento), dell’espressività e del suo luogo deputato, la “veglia” (canti, teatro).
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Questo libro lo trovi anche in: Iris Origo, Val d'Orcia
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