C&P Adver
Grafica · Comunicazione · Web · Artwork
Dal 1986 lavoriamo per creare identità forti
Visita il sito C&P Adver

cpadver@mac.com · 0564 967139

C&P Adver
Presentazioni dei libri, notizie, recensioni
Visita il blog Effigi

cpadver@mac.com · 0564 967139

€ 20,00

25,00

20% di sconto Spedizione gratis

a cura di Massimo De Benetti e Fiorenzo Catalli

Roselle

2013

Prezzo
25,00 €
Collana
Microcosmi delle arti
Pagine
304
Formato
21,0 x 30,0 cm
Legatura
Brossura
ISBN
978-88-6433-281-9 9788864332819

Il quadro offerto dalle monete recuperate negli scavi della città è integrato da una serie di ritrovamenti dal territorio di Roselle, che permette di tracciare in modo più completo la diffusione e la circolazione della moneta antica in questa parte d’Etruria.

Roselle

Roselle

Le monete dagli scavi archeologici (1959-1991)
e dal territorio

Città etrusca, romana e poi medievale, Roselle ha restituito, nell’arco di più di cinquanta anni di attività della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana, una grande quantità di dati e materiali. La catalogazione e la pubblicazione di buona parte dei reperti numismatici rende ora possibile ripercorrere la storia di questa città e dei suoi scavi dalle prime ricerche condotte con criteri scientifici nel 1959 fino al 1991, quando si conclusero le indagini del Comune di Grosseto che hanno messo in luce la chiesa e il cimitero cristiano. A partire dalle più antiche attestazioni di esemplari di zecche campane ed etrusche (IV-III secolo a.C.) le monete recuperate contribuiscono a delineare i contesti socio-economici nei diversi periodi storici e a ipotizzare movimenti di uomini e scambi di merci. Una parte consistente dei rinvenimenti è pertinente al periodo repubblicano, quando Roselle conobbe un rinnovato sviluppo (II sec. a.C.) successivo alla conquista romana del 294 a.C., e alla prima età imperiale, in concomitanza con la monumentalizzazione della città (I sec. d.C.). La presenza di moneta è abbondante per tutta l’età imperiale, con un picco di attestazioni nella seconda metà del III secolo e una riduzione evidente nel IV secolo, quando in città cessarono attività edilizie ex novo. L’assenza di nominali coniati dopo il 388 d.C. rende plausibile l’ipotesi che anche a Roselle si utilizzassero, tra la fine del IV ed il V secolo, emissioni coniate precedentemente. Dopo un vuoto di alcuni secoli, l’evidenza numismatica riappare alla fine dell’VIII secolo con un denaro di Carlo Magno e più tardi con esemplari di XI e XII secolo, a ricordare il ruolo avuto da Roselle come sede vescovile fino al 1138 prima di cadere definitivamente in rovina.

Approfondimenti

Parole chiave

Questo libro lo trovi anche in:

Microcosmi delle arti

«   |   »

Tutte le parole chiave