I segni dei Cavalieri
Templari, Giovanniti e Stefaniani a Bibbona e in Alta Maremma
È relativamente facile leggere quanto possiamo incontrare; il difficile è la interpretazione della lettura stessa. Leggere comporta conoscere i segni grafici; poi la abitudine, la assuefazione consentono la “lettura”.
Mentre per la interpretazione si esigono altre presenze, e nel contempo si dovrebbero escludere “pre-comprensioni”, pregiudizi; questi ultimi condizionerebbero molto una esatta ed indovinata interpretazione.
Le altre presenze sono molteplici; e mi permetto di elencarne alcune: la situazione storica, le coordinate geografiche… non per nulla a scuola, l’insegnante di storia ci suggeriva sempre che i due occhi della storia sono le date e i luoghi… ossia il tempo ed il luogo… già così la interpretazione si complica ulteriormente. Poi ancora si esige una adeguata cultura che consenta una agilità mentale che vada oltre i nostri pre-giudizi, che vada oltre i nostri personali punti di vista, i nostri interessanti “risultati”.
In questo volume del Prof. Alessio Varisco, Direttore di Antropologia Arte Sacra ed Ufficiale dell’Ordine pro Merito Melitensi, l’Autore tenta di collocare nel tempo, quindi nelle diverse vicende storiche, e nel luogo tipico della Toscana, la vicenda e qualche linea di frasi e di imput presenti nelle Chiese di Bibbona e Campiglia, e con capacità notevole si mette non già a dedurre per l’acqua al proprio mulino, quanto dedotte, interpretazione, la sua, che si avvale e di conoscenze storiche e geografiche, inserite nella sua cultura di non poco conto (prova ne sono altre pubblicazioni che confermano molto bene gli approfondimenti), che donano base per una valutazione obiettiva di quanto egli stesso scopre, legge ed interpreta.
Prova ne sia la lettura del volume stesso: chi legge, comprende la obiettività, la capacità che ha l’Autore di darsi, lui stesso per primo, una critica “logica” e su quanto scrive e su come interpreta.
Alla fine vi è il risultato della gioia di capire che la religione cristiana, non solo non proibisce l’approfondimento del saper, ma dà pure una spinta verso un uso serio della ragione, della mente, quasi fosse, e lo è per davvero, una richiesta etica: che se mancasse l’approfondimento razionale, nemmeno si arriverebbe al “vero”… «Il Santo ver mai non tradir»…
Auguro che la lettura del libro non solo arrechi conoscenza, ma suggerisca stile e modo per arrivare alle interpretazioni pertinenti ed indovinate.
Ne vale la pena… Bibbona e Campiglia possono essere fiere di aver nel proprio tesoro culturale tali Chiese, ed ora, grazie alla meritoria e meticolosa analisi del Prof. Varisco, massimo esperto di Ordini Cavallereschi, di essere aiutate a capire valori e significati… avere tesori tali, ma non conoscerne il valore, diventa rischio di perdite, e Dio non voglia, irreparabili. Ben venga l’utilissima Opera dell’Autore che sottrae all’oblio questo “simbolo” della cristianità.
Angelo Mascheroni, Vescovo
Arcidiocesi di Milano
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Approfondimenti e notizie
- Radici Cristiane – Recensione de I segni dei Cavalieri
- Il Tirreno – Cavalieri e templari: stasera incontro con Alessio Varisco
- La Nazione – Un altro libro sulle tracce di templari e cavalieri
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