In rima… è un’altra storia
Favole della tradizione classica e popolare
Testi e illustrazioni di Daniela Piccinetti
Favole: fitta e sconfinata rete di fantastiche parole.
Testimonianza di gioia e dolore: imprescindibili elementi della vita.
È largamente dimostrato che le favole, ascoltate, lette o recitate, assumano un’importanza fondamentale per lo sviluppo della fantasia, la quale, se non adeguatamente sollecitata, rimane potenziale e nascosta, nell’angolo di un piccolo emisfero cerebrale.
Ogni adulto sa quanto i bambini mostrino un innato piacere nell’affabulazione.
Meno intensa risulterebbe la stagione della loro infanzia, se si vedessero negata questa opportunità.
A me l’incantesimo delle favole è rimasto nel cuore, lasciandomi il dono dell’immaginazione, che, passando attraverso il linguaggio di magiche parole, è divenuta veicolo del
mio pensiero nei confronti delle iniquità della vita.
Che cosa mi ha convinto che “in rima è un’altra cosa”?
Sono stati i bambini della mia classe.
– Maestra leggici una storia, di quelle in rima che impariamo a memoria! –
Musicalità e ritmo aiutano la comprensione, spingendo i bambini alla ricerca di nuovi termini, da inserire, con cognizione di causa, in un contesto.
Le parole si trasformano in piccole tessere di un fantastico puzzle, da montare e smontare, affinché il contenuto della storia diventi fluido, scorrevole, ironico e significativo.
Non rime fine a se stesse, ma rime per esprimersi, raccontare, comprendere.
In questa nostra società altamente tecnologica, motivare i bambini nei confronti della lettura, non è certo facile.
Incombe la necessità di inventarsi nuovi percorsi, facilmente fruibili, divertenti e veloci, con un ritmo incalzante, come lo è quello della “rima baciata”, che, alternandosi in
una successione immediata di strofe, dipana il contenuto della storia, fino a svelarne il finale.
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