L’affondamento della Marie La Cordelière
Il libro racconta le vicende che portarono al naufragio del celebre vascello Marie La Cordelière avvenuto il 10 agosto del 1512 in seguito ad una tragica esplosione che coinvolse anche l’ammiraglia inglese HMS Régent, in cui morirono circa duemilacinquecento persone.
La storia è raccontata da Lorenzo, giovane garzone che lavora alla ristrutturazione della Rocca Albornoz di Montefiascone per conto di Papa Giulio II. Qui riceve le attenzioni del vescovo vicario Alessandro Farnese diventandone l’amante: un vescovino. Dopo aver scoperto verità inquietanti, il ragazzo viene allontanato in tutta fretta ed entra a far parte della compagnia d’Arme Fiora dei Liberi nella capitale del ducato di Castro, per poi essere imbarcato come balestriere sul vascello da guerra Franco-Bretone più grande del mondo: la Marie La Cordelière.
È un momento politico turbolento. Arrivati sulle coste bretoni, a Capo Saint-Matieu, mentre l’equipaggio si prepara per la festa di San Lorenzo, gli inglesi decidono di attaccare. La battaglia è drammatica. In un crescendo di tensione, quando ormai la disfatta sembra inevitabile, il comandate della Cordelière, Hervé de Porsmoguer, passato alla storia come eroe, prende una decisione fatale, pronunciando la celebre frase: «Nous allons fêter saint Laurent qui périt par le feu!» (Stiamo per festeggiare San Lorenzo, che morì col fuoco).
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