L’arco del giorno
L’arco del giorno è il tempo di riflessione sull’esistenza, tra passato e presente, di un vecchio, illuso di trovare risposta nell’estrema semplificazione dell’arte. Il protagonista, Lorenzo, abbandonato dalla moglie, viene assalito da interrogativi sul senso delle cose. Trova rifugio nell’arte, perché l’arte conserva la bellezza e l’ardore della vita (i ricordi dell’infanzia, gli amori di gioventù, i corpi delle donne amate o solo sognate, ecc.). Quando gli pare di aver raggiunto l’identificazione di sé con la pienezza del desiderio ideale nel ritratto di Ely, giovanissima modella, incontra casualmente una donna straniera che parla solo la propria lingua e non comprende altro. Il dialogo muto che si instaura tra i due consente di trascorrere la giornata insieme, visitando solamente luoghi che non hanno bisogno di illustrazione. Quelli in cui il protagonista ha vissuto. Inconsciamente, pertanto, il presente si sovrappone al passato, scolorando le vecchie immagini e cancellando i ricordi. Con il trascorrere delle ore, la vita di Lorenzo si rinnova con lo stupore della ventura che l’incomunicabilità rende di particolare fascino. A sera, la donna riceve una telefonata che segna la via del ritorno. L’uomo, rimasto solo, viene assalito da un’insolita frenesia e telefona alla sua modella invitandola a fargli visita. Quando questa arriva, non è più la benefica illusione dell’arte, ma appare donna qual è, giovane e bella. I desideri repressi e le frustrazioni, che l’arte aveva nascosto, non hanno più freni e portano l’uomo al fallimento e alla morte tragica.
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