Canti popolari in Maremma
fra tradizione e cambiamento
Il volume è una riedizione arricchita di una precedente edizione datata 1975.
Morbello Vergari, autore dell’opera, allora aveva 55 anni e alle spalle una lunga storia di contadino. Originario delle montagne amiatine già si fregiava dell’appellativo di “contadino intellettuale”: connubio perfetto, per incarnare e promulgare la cultura della tradizione orale.
Ciò che è tradizione si solidifica nel tempo, la sola parola dà il senso di quasi eterno ed imperturbabile, senso che si sfibra nell’oralità, un patrimonio fragile che con un soffio potrebbe disperdersi. Ecco la forze di un testo come questo e della sua riedizione, frutto di una contingente necessità, quella di mantenere viva la cultura dell’oralità e dare continuità al folklore.
Non è poi così casuale la data della prima uscita del volume, nel ’75 si intensificano gli studi di tradizione popolare in toscana: la struttura sociale della mezzadria sulla quale per secoli si era stratificata la società stava entrando nella dimenticanza.
A Roma, il primo grande congresso di etnomusicologia, segna il passaggio della musica popolare a oggetto di nuova scienza.
I canti e le composizioni di Vergari, nonché le registrazioni nate dall’importante incontro con Caterina Bueno, assumono il sapore mitico ed ancestrale che dal narcisismo dello spettacolo li traduce nella cultura popolare.
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