Castel del Piano · La perla del Monte Amiata
Origini, economia, casati
È la famosa metafora di L. Febvre, Gli archivi sono granai di fatti, che mi è subito venuta in mente leggendo questo libro. Un lavoro di metodo, in primis, dove le notizie ricavate da fonti di prima mano sono incrociate con la pubblicistica e poi verificate con ulteriori, scrupolose, “sedute” d’archivio. Ad essere studiato, forse per la prima volta in modo così sistematico, è soprattutto il corpus di Registri e carte conservato presso il fondo storico parrocchiale. Ma non si tratta solo dell’applicazione di un buon metodo. Con modestia l’autore apre il suo lavoro con il passo “niente, o quasi, di nuovo”. Sicuramente nuova è invece la puntualizzazione circa le origini di Castel del Piano e nuovissime, forse anche per gli stessi attuali discendenti, sono le genealogie che contribuiscono a dare corpo a nomi e personaggi entrati nell’immaginario collettivo dei ‘cioli’, ma raramente conosciuti in maniera approfondita. Nella seconda sezione, dedicata ai Casati, si aggiungono informazioni persino sulla già ampiamente nota dinastia dei Nasini. Anche i contenuti dunque si presentano ricchi di spunti interessanti, con l’autore che non rinuncia a mettere in evidenza, infine, anche una certa complessità della storia; complessità alla quale, a maggior ragione, nemmeno la microstoria può sfuggire. Con una sottolineatura delicata e leggera, egli colloca sullo sfondo, quasi a determinare una quinta su una scena in cui recitano protagonisti diversi, anche un’altra umanità: certo più umile, più silenziosa, sicuramente coraggiosa o addirittura eroica come la definì, a suo tempo, il prof. Ildebrando Imberciadori.
Stefania Ulivieri
Parole chiave
Questo libro lo trovi anche in: Castel del Piano
« Poesie · Luci e ombre tra le pieghe del tempo | Vetera Tempora »