“Cento Pagine” e “Controvoglia”
Progetto di ripubblicazione delle opere di Pilade Rotella
Lungi da me l’idea di raccontare in cento pagine la vita di un uomo speciale, al quale attribuire vicende macchinose o fantastici eventi. Siccome mi insegnarono a scuola che scrivere è obbligatoriamente pensare e che pensare rimane l’unica maniera di vivere a modo nostro, io ho scritto, prima di tutti, per me. Siccome ho scritto da vecchio, sarei lieto mi leggessero i giovani; per questo ho pubblicato pur essendo sicuro che i miei lettori saranno matusa pronti a scuotere la testa o ad esprimere cattedratici giudizi e mi auguro che i loro siano giudizi negativi, perché, diciamoci la verità, mi fido poco di coloro che si entusiasmano alle leggende caramellate del proprio paese.
Pilade Rotella, Prefazione, in Cento Pagine
Io conobbi Pilade il giorno dopo la fine della guerra. Il nome era curioso. La sua voce rintronava nel Corso Carducci e anche allora parlava, parlava, schiacciava sentenze, criticava, rideva. Rideva e faceva ridere per il suo gusto di rendere logico e domestico il paradosso. Per queste sue attitudini, noi che si era studenti, lo prendemmo in giro in un paio di spettacolacci al «Teatro degli Industri».
Mauro Mancini, Prefazione, in Controvoglia
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Postfazione di Arnaldo Bruni e Tesiana Teglielli
Parole chiave
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