Come gattini ciechi
“Adelina arrivò a Montenero Bardi una sera di novembre del ’53, col postale delle sette dalla città, portando con sé Carlo, il figlioletto di tre anni”.
Quella stessa sera, la ragazza prese alloggio in canonica, ospite temporanea di don Attilio, il parroco del paese, e di donna Elvira, sua madre, in attesa che le venisse trovata una sistemazione da domestica presso una delle famiglie benestanti del paese. Ma quella convivenza durò più del previsto e molto più del plausibile. Quando infine, dopo mormorii e lazzi, la gente smise di interessarsene, la vicenda volse improvvisamente in dramma, svelando la verità di parallele solitudini.
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