Cose da raccontassi a veglia davanti n’ fochicciòlo
“Cose da raccontarsi a veglia…” Dice Francesco, e da tene’ di conto diciamo noi. Non solo per il dialetto, prezioso, che cronaca il ricordo di mille familiari sfumature.
Ma per quanto questo brevi racconti, quasi “Tragedie in due battute” di campanilesca memoria, sanno rendere con semplicità, freschezza, precisione.
Il maestro che Francesco è stato, si libera del rigore necessario in classe e lascia che tutta la sua vita si ricomponga di particolari divertenti, così, come la vita stessa potrebbe davvero essere…
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Questo libro lo trovi anche in: Castel del Piano, Racconti popolari
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