Dove la vita si nasconde alla morte
La Guerra d’Etiopia raccontata da un soldato nel Diario del mio richiamo di Elvio Caldarelli
La Guerra d’Etiopia raccontata giorno dopo giorno. L’uso dei gas contro i civili, le stragi, un esercito impreparato ad affrontare il conflitto, la fame sofferta dai soldati, ufficiali incapaci di governare le truppe e disposti ad abbandonarle nei momenti di difficoltà, le drammatiche condizioni igienico-sanitarie, la propaganda fascista completamente fuorviante rispetto alla realtà dei fatti, la solidarietà tra soldati (e l’emergere di un sentimento antifascista che comincia a mostrarsi) come risposta all’oppressione degli ufficiali, il rapporto con la popolazione etiope e un’appendice fotografica con immagini inedite.
Il volume, curato da Daniele Camilli ed Emanuele Trevi, contenente un’appendice fotografica di immagini inedite riportate dall’Africa dall’autore, è la trascrizione fedele di sei quaderni che Elvio Cardarelli, soldato con mansioni di autista in Africa Orientale, ha scritto dal 12 febbraio 1935, giorno della sua chiamata alle armi, al 5 gennaio del 1937, ultimo giorno della sua permanenza in Africa. Elvio morirà appena 15 giorni dopo il suo ritorno in Italia (gennaio 1937) e i suoi diari verranno tenuti nascosti dai familiari per ben 70 anni, fino alla decisione, da parte di Enzo Fiorentini, (nipote dell’autore) di pubblicarli, per dare un contributo agli studi e alla ricerca sulle vicende che caratterizzarono la conquista dell’Etiopia da parte dell’esercito italiano.
Un libro importante dal punto di vista storico e letterario.
Elvio Cardarelli descrive meticolosamente le sue giornate di guerra tracciandone tutte le fasi, dai momenti di vita quotidiana ai racconti drammatici, come l’atroce conferma dell’uso dei gas e dei lanciafiamme, lo sterminio di vecchi, donne e bambini, la distruzione di interi villaggi, la disorganizzazione dei comandi militari e la falsa propaganda del regime fascista.
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