Il cappello del prete
È un giallo? Certamente: il primo noir italiano; ci sono un delitto e un reo, confesso “a sua insaputa”, inseguito, più che da poliziotti e magistrati, da un cappello, perché, se la vittima, il prete, avrebbe potuto, nella sua misericordia, perdonare, il cappello no.
Tutto si svolge in una Napoli ottocentesca, vitale e nel contempo indolente, con il popolo dei quartieri e dei “bassi”, i pitocchi e i camorristi, la superstizione e il gioco del lotto, i circoli aristocratici e i giudici, i preti e i contadini, in una combinazione che artiglia il lettore e lo trascina verso il finale deflagrare della storia.
La forma è moderna, vivace, non gravata dalle pesantezze comuni all’epoca. Un piacevole, sorprendente recupero. Da leggere e da gustare.
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