Il sonno del vescovo
ovvero Matelda: del Piacere e della Morte
“Ho legato il mio esistere alla mia bellezza, senza nemmeno riconoscere quanta essa fosse.
Me lo raccontavano gli occhi avidi degli uomini nei miei letti, ma non vi ho mai veramente creduto: come potevano, loro, incapaci al diniego e presto sedotti, rassicurarmi che davvero esistevo?”
Matelda dei Conti Guidi, nel suo ultimo giorno, murata viva lassù nella Torre, incontra memorie e fantasmi. Con lei viaggiamo nel tempo: passato, presente e futuro. Alla scoperta di… “Come è diversa la realtà dalle nostre rassicuranti spiegazioni!”.
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