Il viaggio di Adele
“Lo stacco di tempo che aveva voluto porre tra sé e la casa abbandonata ormai era trascorso. Sullo sfondo delle immagini che le passavano nella mente tornava spesso l’ombra nera del lungo sacco appoggiato per terra nella parete di fronte all’uscio e si interrogava sul suo contenuto. Fino ad allora non l’aveva toccato…”
Il viaggio solitario di Adele non ha una meta prestabilita, nasce dal premio del padre per la laurea ottenuta a pieni voti e si configura come una ricerca esistenziale, che condurrà la giovane donna, attraverso tappe successive, a scoprire in se stessa il punto di arrivo che desiderava. Nei luoghi visitati, la scoperta delle vite che hanno ospitato e delle vicende che li hanno animati, la conducono ad un’immersione profonda in una memoria fino ad allora ignorata. Non si tratta di ricordi personali, ma dei fantasmi sepolti di un passato collettivo, taciuto dai più, quello della persecuzione antisemita. Conoscere e capire ciò che accadde e che non deve ripetersi mette Adele di fronte a un futuro che la impegna e l’attrae. Un romanzo di formazione quindi, che collega ieri e oggi e prefigura un nuovo domani.
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