Io con i mostri non ci parlo
A dirci che certi nomi non capitano per caso è il filo rosso, che, correndo lungo il percorso delle vite delle due protagoniste, le definisce e le intreccia. Due donne nate a distanza di molti decenni l’una dall’altra, unite da una parentela lontana e del tutto accidentale, e che si chiamano nello stesso modo.
Le due storie si intersecano e si sviluppano parallelamente. Un incastro di caratteri e episodi declinati secondo due prospettive. Due piani narrativi, e un flusso ininterrotto di alternanza fra il presente e il passato. Accanto alla storia di Caterina, nata agli inizi del ‘900, raccontata in terza persona, si dipana la storia dell’altra Caterina, soggetto narrante, ragazza di oggi. Un modo di stare al mondo in epoche diverse. Due modi di amare e di essere madri. Due vite agli antipodi o forse no.
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