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Remo spodestato azzecca una maledizione secolare, Romolo investe negli autogrill, Numa s’invaghisce di un’acqua minerale. I Re Magi dispersi in Palestina rischiano la fine di Laocoonte e restano disoccupati. E così anche sulla vita, sul sesso, sul lavoro e i ricordi si manifesta una visione allegra e dissacrante, colta e liberatoria, allergica a ogni paludamento, che coinvolge il lettore nella ribellione alle verità consacrate e alla banalità delle espressioni correnti, spia di una corriva assuefazione all’esistenza.
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