La battaglia di Bolsena
…una truscografia…
Come possono archeologi ed antropologi pretendere di parlare di persone che vivevano e vivono poeticamente se non diventando loro stessi poeti? Inerpicandosi su di un sentiero non battuto dalla ricerca accademica che porterà l’autore ad incappare nella presenza materiale del “verso” quale forza del cosmo irriducibile ai tentativi di presa umana, la presente “truscografia”, una etnografia surrealista che recepisce i suggerimenti de “Sei personaggi in cerca d’autore” di Pirandello, e che trova nel Pasolini di Chia la chiave di volta interpretativa, sfida la narrazione etruscologica del territorio tra Orvieto e Bolsena rispondendo alla domanda: se Orvieto non è Velzna, sede del Fanum Voltumnae degli Etruschi, e Velzna è Bolsena, allora Orvieto cos’è? La “città di Ercole”, usata dal tiranno chiusino Porsenna come trampolino di lancio dell’homo novus per accoltellare Bolsena, come dipinto nella famosa Tomba François di Vulci, in cui un “Velznach” è colpito dai fendenti di uno di Chiusi. La Battaglia di Bolsena, una battaglia interiore tanto quanto esteriore, chiamata in essere dal nostro passato animistico, è la cronaca di questa rivelazione.
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Questo libro lo trovi anche in: Saggi, Tuscia
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