La strategia del fico
Ovvero la luce e la lama al tempo dell’assedio di Orbetello
Nel maggio del 1646 il potente esercito francese del cardinale Mazzarino attacca lo Stato dei Presidi Reali spagnoli dell’Argentario e cinge in feroce assedio la città di Orbetello. il Comandante Raimundo de Valgrana Sanchez conte di Manduria, colto, abile schermitore che detesta la viltà delle armi da fuoco, accompagna le vicende, dissertando sull’incapacità dell’umanità di saper apprezzare e onorare la vita. I suoi dialoghi con il fico, “stolto chi la foglia osserva senza contare delle radici, vanesio chi del fico vede il frutto senza cogliere la bellezza che lo pone”, sono un omaggio al tempo ritrovato per sé stessi e gli altri e offrono un cammino di speranza che attraversa luoghi, lutti e sofferenze, personaggi vanesi e umili, atti di coraggio e tradimento. E mentre il mondo naturale guarda con indifferenza gli affanni tutti umani attorno alle miserie dell’invidia, dell’avidità, Raimundo ci ripropone un mondo, la Spagna, che ha rappresentato per due secoli la potenza europea dominatrice dell’Italia. Ha influenzato da nord a sud cultura e lingua. Un mondo che oggi sembra dissolto ma che è natura e carattere del nostro presente.
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