Pasolini e l’Ombra
La figura retorica di Pasolini è quella dell’ossimoro: non c’è un punto del suo pensiero in cui non si contraddica, in modo per lo più voluto e consapevole. Tuttavia, a una attenta osservazione della vita e dell’opera sterminata, alcune delle contraddizioni sembrano restare sconosciute all’Io. È per questo che una lettura psicanalitica può essere utile per una più ampia comprensione.
Il saggio approfondisce sentimenti e vicende, il complesso edipico, l’omosessualità, il rapporto con le donne, attraverso l’analisi di alcuni film e soprattutto dei tanti versi dedicati alla madre, a Ninetto, a Maria Callas, dove si disvela la verità “insostenibile”, talvolta rimossa. È soprattutto nella poesia che l’Io inconscio si presenta con maggiore forza. Perché la poesia è più sottoposta ai processi di condensazione e spostamento che governano l’inconscio e permette di scorgere un sapere dell’Altro (l’inconscio), altrimenti oscurato dall’autoimporsi del sapere dell’Io.
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