Perché ci siamo anziché no?
Una metafisica diversamente razionale
La metafisica razionale, l’ontologia derivata dall’originaria filosofia prima dell’Archè dei greci, si è sviluppata nel corso dei secoli verso un punto che è sembrato contrario a quello di partenza, come il nichilismo di Nietzsche e le conseguenti filosofie esistenzialiste rivelano e propongono. Ma un Essere senza senso alcuno o solo pervaso di fluida temporalità e di indeterminata possibilità, ha portato a gettare l’umanità stessa nel non senso e nell’indeterminazione essenziale, al punto che non sappiamo dare una ragione alla nostra esistenza e si sono cancellati tutti i progetti vitali che regolavano il corso della nostra vita. E allora: perché ci siamo anziché no?
Qui si è provato a ritrovare il senso della vita umana, e la sua direzione, con la proposta di una metafisica diversamente razionale, e che possiamo chiamare una «metafisica etica». La metafisica etica si differenzia da quella ontologica perché ha come «Archè» l’«essere umano» stesso, il quale suggerisce un percorso alternativo a quello della dialettica razionale.
L’indicazione viene da Sartre, che sembra pensarla proprio al contrario di un qualsiasi significato dell’Essere. Ma andando a fondo scopriamo che non è esattamente così, dal momento che il suo uomo, o per sé, ci apre a considerazioni diverse. «Uomo» che è necessario però intenderlo non come un concetto, ma come una realtà di vita etica.
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