Perdonare, mai dimenticare
L’omaggio del mondo ai martiri di Civitella
Nell’efferata strage di Civitella, Cornia e San Pancrazio (Arezzo), il 29 giugno 1944 furono massacrati dai nazifascisti oltre 200 civili inermi, di un’età compresa tra 11 mesi e 84 anni. L’Associazione Civitella Ricorda, che con ammirevole impegno mantiene viva la memoria di quei poveri morti, nel 2004 ha aperto la Sala della Memoria.
La pubblicazione prende in esame i Registri in cui, i visitatori-pellegrini della Sala della Memoria, hanno lasciato una loro traccia.
Ben 11.731 persone, di 61 Paesi del Mondo, hanno lasciato una traccia sui Registri della Sala della Memoria di Civitella. Una ventina le lingue utilizzate, dalle più conosciute, come inglese, francese, tedesco e spagnolo, alle più rare, come basco, ebraico, svedese oppure le più ostiche, come il cinese, il giapponese o il russo.
Molto belli e profondi parecchi commenti, certuni senza dubbio commoventi. Essi passano dalla sorpresa per la scoperta della feroce strage, alla pietà per le vittime, alla solidarietà per i sopravvissuti, alla condanna delle ideologie di morte – responsabili di tanti immani disastri – a parole di perdono per i colpevoli, fino all’invito – ripetuto infinite volte – a non dimenticare mai quello che è accaduto, affinché non si ripeta di nuovo, in nessuna parte del Mondo.
Davvero toccanti certi commenti di visitatori, provenienti dalla Germania che, con un coraggio che spesso a noi italiani manca, sostengono come sia doveroso far sapere ai figli e ai nipoti quello che nell’ultima Guerra Mondiale, i loro padri e nonni hanno criminalmente commesso a Civitella e in tanti altri luoghi dell’Europa occupata dalle armate naziste. Si vergognano e lo scrivono, senza pudore e ipocrisie.
Da qui l’unanime Omaggio del Mondo ai Martiri di Civitella e la convinzione che la Sala della Memoria sia utilissima, per evitare che si perda la memoria di quello che possano produrre, nell’animo umano e nelle azioni, certe ideologie di morte. Un indispensabile baluardo, da mostrare a tutti, a cominciare dai bambini, contro il ripetersi di simili barbarie, in qualsiasi parte del mondo.
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Questo libro lo trovi anche in: Arezzo, Guerra
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