Piccola raccolta di piccole poesie
Il lettore si renderà presto conto che quella che ha di fronte non è una raccolta di poesie ma un frasario: un prontuario aliturgico di un certo modo di stare al mondo. L’andamento delle parole vorrebbe essere un’evocazione di pensieri rarefatti volti a raggiungere un’epilessia semantica che ridesti il caos dietro l’ordine e viceversa; o che, più semplicemente, non porti a niente. Le “piccole poesie” sono da intendere come si preferisce intenderle. Posso tuttavia specificare che solo alcune parlano effettivamente del mio vissuto. Se dunque si vuol intravedere la faccia che c’è dietro ogni frase basterà immaginarsi una qualunque persona: un passante, un vicino di casa, Ipazia, un familiare, un defunto oppure il signore che quel giorno avete visto correre per prendere il vostro stesso treno.
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