Poesie
Per tutto il tempo in cui Rimbaud è stato “costretto” in uno spazio sociale, a qualsiasi livello fosse, ha cercato di reagire sporcandolo di escrementi, come un prigioniero in un carcere che per indisciplina lo riempie di deiezioni, consapevole che lui sarà l’ultimo ad esserne disturbato.
Fuori di metafora, ma non poi tanto, se si presta orecchio alle varie dicerie più o meno veritiere dei suoi contemporanei, Rimbaud ha sempre reagito agli spazi chiusi, socialmente definiti, cercando d’infrangerne le regole. Non vi è mai riuscito e ne è sempre fuggito da sconfitto (…)
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