Priama Agus
Una donna di miniera
«Le miniere da sempre hanno avuto il potere di cambiare, di plasmare e molte volte persino di spezzare le vite di chi ci si è dedicato. Vite oneste, vite eroiche, vite umili, vite difficili. Milioni di storie spesso sconosciute o dimenticate di cui solo poche hanno avuto la fortuna di sopravvivere allo scorrere del tempo e della memoria […].
E quella che sto per raccontarvi è una di queste rare storie, una storia che ha avuto la fortuna di essere ricordata e tramandata, trasmessa da una generazione a un’altra, da una nonna che un tempo è stata figlia a una nipote e che ci mostrerà la miniera da una prospettiva diversa, facendola vedere, sentire e vivere con l’anima di una donna».
Questa è la storia di Priama, costretta dalla povertà e dalla miseria a emigrare dalla Sardegna nel 1908, a soli 14 anni, per arrivare in Toscana, a Gavorrano. Sola con i due fratelli, strappata all’amore dei genitori e soprattutto della madre, Priama è diventata donna senza figure femminili di riferimento. Con il ricordo della sua terra indelebile nel cuore, forte e coraggiosa, ma anche piena d’amore e di dignità, è la capostipite di una famiglia nata all’ombra della miniera e che da questa ha conosciuto la morte ma ha avuto anche la vita. È la pronipote Francesca a raccontarci la storia di Priama, testimone e simbolo di tutte le donne migranti, una storia tramandata di generazione in generazione che unisce donne di epoche e culture diverse e rinsalda un legame familiare e sentimentale mai spezzato tra Toscana e Sardegna.
Parole chiave
Questo libro lo trovi anche in: Donne, Miniere e minatori