Racconti fantastici
Questi Racconti fantastici dello scapigliatissimo Tarchetti, ispiratori l’Hoffmann e Baudelaire, sono la più strana, imprevista e impressionante produzione del romanticismo italiano; vi si sente l’assenzio, e un certo Satanasso tra macabro e ghignante guida la trama delle vicende che l’autore ci narra, mentre fumate spettrali e cupe morbosità sensuali fanno da sfondo.
È innegabile che il Tarchetti riesca a prendere alla gola il lettore moderno, incredulo e scanzonato; leggete Un osso di morto, La lettera U, I fatali… vi troverete un’immaginazione angosciosa e perturbatrice che riuscirà a sconvolgere ogni diffidente quietismo.
Eugenio Giovannetti ha dettato per questa raccolta una spirituale prefazione.
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Igino Ugo Tarchetti, nato nel 1841, ufficiale di carriera, ben presto lasciò l’esercito per dedicarsi completamente alla vita arti stica. Visse nel cenacolo della “Scapigliatura” milanese, tra innumerevoli stenti; ammalatosi nel gennaio 1869, spirò il 25 marzo dello stesso anno.
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