Sul gatto
Cenni fisiologici e morali
[...] Il gatto nelle sue cadute ha la virtù di cascar sempre sulle zampe. Provate a pigliarne uno anche piccolo e inesperto; sollevatelo col ventre in alto, quindi lasciatelo pur cadere improvvisamente, anche dall’altezza di sole quattro dita: quel breve spazio gli basta per fare rapidissimamente un mezzo giro sul proprio asse, e cascar sulle zampe. Noi al contrario siamo soliti a cadere sconciamente, e il più spesso capofitti, quasi che la testa fosse la parte meno nobile dell’essere pensante.
Ma se gli uomini sono fisicamente inetti a cascar sulle zampe, ve n’ha molti che sono tanto più abili a cascare in piedi, nel senso traslato e proverbiale del concetto, per esempio, nelle scosse commerciali. Cito un solo caso tra mille. Un fallito che scappava con mezzi bastanti a poter vivere onestamente sott’altro cielo, lasciò la patria con queste parole: «Che sia perduto il credito e l’onore, pazienza: sono idee; ma salviamo almeno la persona e il danaro, che sono cose».
Quel briccone cascava in piedi.
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Questo libro lo trovi anche in: Psicologia
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