Tiburzi è vivo e lotta insieme a noi
Tiburzi è vivo e lotta insieme a noi. Il titolo è emblamatico di una prospettiva tutta squisitamente antropologica che da enfasi alla cultura popolare e custodisce la memoria e la storia di una cultura o di un personaggio, ma soprattutto lo fa rivivere attraverso tutto quello che intorno a quel personaggio ruota, il regno del Tiburzi, appunto. Attraverso questa concezione il Museo non è soltanto la bella tomba della memoria storica, ma il luogo attraverso cui rivivere quella memoria. Perno dell’allestimento, così reinventato, è infatti il racconto reportage del giornalista Adolfo Rossi, espressione e costruzione della curiosità e del fascino che suscita il brigante, un viaggio, pertanto, non di documentazione sulla figura del Tiburzi, ma una circumnavigazione intorno alla sua figura. Una prospettiva aperta di profonda conoscenza. L’allestimento del Museo del Brigantaggio di Cellere, ripercorre i luoghi e le vicende, ma nel contempo ne rivela e ne rileva un sostrato fatto di preconoscenze, fantasie, suggestioni dell’immaginario che fanno comunque parte della storia di un personaggio come quello del Brigante. L’interpretazione antropologica, che poi non è altro che una dinamica contemporanea che trasforma un Brigante locale in patrimonio storico-identitario.
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