Viaggio al Montamiata
Viaggio primo
Nelle vacanze estive del 1789 Giorgio Santi compirà il primo viaggio naturalistico nella Toscana meridionale, principalmente nella zona del Monte Amiata, pubblicandone il resoconto solamente nel 1795.
A proposito di questa sua opera, Viaggio al Montamiata, il Giornale de’ Letterati (1795) scrive: “Il Sig. Santi ha impiegata la massima diligenza non risparmiando né tempo, né fatica, né spesa per non lasciare nulla di inosservato. Dà ragguaglio del locale dei Paesi, dei costumi, dei capi d’industria, del commercio, e dell’agricoltura. La storia politica e l’antiquaria non sono state trascurate, ma la Mineralogia, e la Botanica ci son trattate minutamente”.
Lo stile dell’opera, ricca di tavole botaniche, è assolutamente coerente al suo intento divulgativo, tanto da essere fruibile anche ai meno competenti in materia. A proposito del suo lavoro l’autore stesso scrive infatti: “Ho conservata poi la semplicità di forma, e di stile delle mie narrazioni che attissima mi sembra a farmi intendere ancor da chi di Scienze Naturali non si occupa, e che dando talor qualche riposo, qualche diversione all’attenzione del Lettore, che una non mai interrotta serie di prodotti e di osservazioni naturali facilmente stancherebbe, lo conduce direi quasi per mano, in tutti i luoghi, in tutte le situazioni, nelle quali sonomi trovato”.
Viaggio secondo
Nel 1798 Giorgio Santi pubblicò il Viaggio secondo per le due provincie senesi. Il racconto ha inizio dalle pendici occidentali del Monte Amiata nei pressi di Castellazzara. L’autore scende poi verso Pitigliano e Saturnia per raggiungere Orbetello ed il Monte Argentario, risale per Cinigiano per giungere a Montalcino e visitare l’intera Val d’Orcia. Passa infine per Sinalunga, Montepulciano, Chiusi e termina a Radicofani. I paesi e le località citate sono oltre settanta con itinerari suddivisi in ventinove capitoli.
Prima della descrizione della conformazione del terreno, dei minerali, dei fossili e della flora, il Santi fornisce sempre brevi cenni geografici e storici dei centri abitati. Grande attenzione è dedicata alle terme ed ai fenomeni vulcanici che incontra, dando conto delle sostanze chimiche riscontrate, delle composizioni delle acque e dei minerali, delle temperature, dei colori, degli odori, delle emanazioni e talvolta anche dei sapori delle acque.
Nove tavole realizzate con la tecnica dell’incisione, raffiguranti piante e arbusti spesso descritti per la prima volta arricchiscono l’opera, mentre una carta del territorio precede l’introduzione.
Viaggio terzo
Dopo la discesa di Napoleone in Italia e l’instabilità che ne seguì, Giorgio Santi tornò solo nel 1806 a pubblicare il Viaggio terzo per le due provincie senesi, dove tratta approfonditamente dell’alta Maremma per poi concludere nella zona di Siena e nelle Crete Senesi.
Nell’introduzione il Santi scrive infatti: “Or finalmente, che un Regno fausto, e felice, sotto cui contendono con nobil gara la giustizia, e l’umanità, ha restituita in Toscana la sicurezza, e tranquillità pubblica, non solo cessò ogni motivo del mio silenzio, ma tutto anzi mi eccita a non lasciare inutilmente invecchiare nel Portafogli le mie osservazioni. Io dunque le traggo fuora, e le consegno in questo terzo Volume, il quale con i due già pubblicati verrà a formare l’esposizione completa di quanto io ho osservato sull’Istoria Naturale delle due Provincie Senesi. […] Questo lo scopo delle molteplici, e laboriose mie ricerche.”
E conclude così: “Dolce intanto, ed ampla mercede fia alle mie fatiche, se qualche favore potrà conciliarmi presso la mia Nazione lo scopo da me avuto in mira, e generalmente presso il Pubblico colto, e dotto l’ingenua, e scrupolosa fedeltà, con cui sono esposte le mie osservazioni.”
Giorgio Santi (Pienza, 17 aprile 1746 – Pienza, 30 dicembre 1822) studia da medico, prima a Siena e poi a Parigi, dove incontra Lavoisier e frequenta i salotti illuministi di fine ‘700. Fedele al Granduca Pietro Leopoldo torna in Toscana nel 1782 e diventa professore di storia naturale e chimica presso l’Università di Pisa. Viaggiatore, naturalista, botanico, geologo, zoologo, storico, ma soprattutto attento osservatore, il Santi inizia a rendicontare la sua esperienza nel manoscritto Viaggio da Parigi a Firenze (1782 ma edito solamente postumo) e nel saggio Analisi chimica delle acque dei Bagni Pisani, e dell’acqua acidula di Asciano del 1789 culminando poi nei tre accurati viaggi naturalistici nel Monte Amiata e nelle allora provincie senesi raccolti in questa opera.
Questa versione a cura di Annibale Parisi che fu stampata nel 2004 da Abricula in poche decine di copie, viene qui riproposta nella sua veste originale. Non si tratta di una semplice copia anastatica, ma di una ricostruzione tipograficamente fedele all’originale, rispettosa dell’antica architettura editoriale; cosa che ne migliora la consultazione in un contesto attuale. Come attuale e insostituibile (e anche largamente sottovalutato) per la conoscenza del territorio è il grande contenuto culturale dell’opera stessa.
Tra gli altri volumi editi dalla piccola casa editrice Abricula, attiva tra il 2004 e il 2011, si ricordano il ponderoso Historia della città di Montalcino in Toscana di Tullio Canali e le Cronache di un assedio del 1553, opere di fondamentale importanza per la conoscenza storica della città. Abricula ha pubblicato varie altre opere sia di ambito storico che naturalistico riguardanti la Val d’Orcia.
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