Villa Lante a Bagnaia
Tra Cinquecento e Seicento la Chiesa in forma di villa
La Villa Lante di Bagnaia è un giardino storico dotato di uno straordinario fascino fin dalla sua primitiva costruzione ed ha costituito una sfida per l’analisi storica e l’interpretazione dei molteplici significati, campi sui quali si è esercitata la critica fin dai primi studi apparsi sul complesso. Effettivamente, anche il visitatore contemporaneo si entusiasma di fronte all’eccezionale qualità artistica dell’insieme ma rimane sconcertato dalla profusione di emblemi singolari, come graticole, gamberi, scorpioni, motti, pitture illusionistiche o edificanti, collocati in modo sapiente, apparentemente inspiegabili ma tali da suggerire illuminanti chiavi di lettura, tutte da interpretare.
Il ritrovamento dell’epistolario del cardinale Giovanni Francesco Gambara ha consentito di delineare il clima politico e religioso che indirizza il prelato a realizzare la villa di Bagnaia, vero e proprio manifesto della Chiesa sorta dal Concilio di Trento e del percorso di salvazione di ogni buon cattolico. Parente dei cardinali Carlo Borromeo ed Alessandro Farnese, Gambara propone ai due personaggi un modello diverso di giardino storico, ripreso e sviluppato nel Seicento con diversi orientamenti dal cardinale Alessandro Peretti Montalto, di cui sono riportati per la prima volta in modo completo i conti relativi al completamento della villa.
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